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Marco Cruciani

Marco Cruciani

Pensieri in libertà


Da Palermo, a Palermo.

Pubblicato da Marco Cruciani su 16 Maggio 2014, 15:30pm

Da Palermo, a Palermo.

Guardare certe foto senza provare un pizzico di tenerezza è quasi impossibile… Primavera del 1984, è l’ultimo anno di scuola superiore e questa immagine ci riporta alla gita di fine quinquennio, una settimana in Sicilia. Siamo a Palermo, in Piazza Politeama, io, il mio carissimo amico Mauro, e due compagne di quel quinto ragioneria. Una prima volta, che segna una specie di destino, di percorso che si apre. Ci saranno altre volte, in quella città. A Palermo, come a Catania, a Messina… La prima di queste “altre volte”, qualche anno più tardi, in circostanza molto diverse. Estate 1990. A pensarci, nemmeno tanto tempo dopo. Sono appena arrivato in una nuova azienda che, avendo oltre venti filiali in tutta Italia, mi spedisce (è un’azienda di trasporti e non può essere che questa la terminologia !) in trasferta a Palermo a risolvere un problema informatico. Sono arrivato da qualche settimana in un luogo di lavoro nuovo, nemmeno il tempo di capire “che aria tira” e arriva subito una sorta di battesimo del fuoco. Anche perché non ho mai preso l’aereo, non ho mai messo piede in un aeroporto… Carta d’imbarco, ceck-in… Tutto sconosciuto, tutto nuovo, tutto da appendere in fretta, con un filo di inevitabile apprensione. Insomma mi ritrovo di nuovo a Palermo e alla fine di una lunga giornata mi portano in albergo. Niente di che. La mattina dopo però, passeggiando nel piazzale, in attesa che mi vengano a riprendere, noto qualcosa di curiosamente “familiare”. Una sorta di flash-back, di quelli che ti fanno sembrare, in quel posto, di esserci già stato. Ma non è un sogno. Lì, ci sono già stato per davvero. La gita della scuola… La prima volta in Sicilia… E adesso, il primo viaggio in aereo mi riporta proprio lì, a Palermo, nello stesso posto: l’Hotel Eufemia, che riconosco per dei balconi decisamente caratteristici. Incredibile… Palermo, è un po’ destino, filo che lega curiosamente la nostra vita. Ci tornerò altre volte e non sarà mai la stessa cosa. Sempre un’emozione nuova, diversa. Forse non c’è più la spensieratezza di quella gita della scuola, c’è piuttosto, per esempio, il senso di angoscia che ti porta sull’autostrada, a passare per lo svincolo di Capaci, luogo di uno dei più drammatici attentati della storia italiana… Palermo. La città di un carissimo collega di lavoro, Roberto, una di quelle persone che ti fanno pensare che se i palermitani sono tutti come lui, questa città, la puoi soltanto amare. Adesso, anche per un altro motivo. Palermo è destino, filo, strada. In queste ore ci arriva Andrea che, trent’anni dopo la mia “prima volta”, in colpo solo, bruciando tutte le tappe, è salito sull’aereo e in questi minuti è sulla navetta che lo porta verso Palermo. E’ bello pensare che il tempo ci porta sulle stesse strade. Se ti capita, Andry, falla anche tu un foto in Piazza Politeama ! Magari adesso può sembrarti quasi inutile. Ma… Magari un giorno ci scriverai due righe sul tuo blog. E racconterai ai tuoi ragazzi della tua prima volta a Palermo. Del tuo primo volo. Di una di quelle volte in cui ti sei sentito davvero più grande. E forse, grande, lo eri per davvero… Buona fortuna Andry. E benarrivato a Palermo…

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