Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

Marco Cruciani

Marco Cruciani

Pensieri in libertà


Il treno della libertà

Pubblicato da Marco Cruciani su 3 Agosto 2015, 19:00pm

Il treno della libertà

Treni. Treni che passano. Il più delle volte, non in stazione. Sono occasioni possibili, opportunità, coincidenze da scegliere, prendere al volo o rifiutare. Costruite con fatica, impegno, passione, o arrivate per caso, magari per pura fortuna, perché sei al posto giusto nel momento giusto.

Treni importanti, di quelli che ti possono cambiare la vita e a volte succede davvero, che te la cambiano, in meglio. Magari te la salvano pure. Oppure treni “banali”, niente di importante. Piccoli test, esercizi anche facili. Quelli in cui puoi mettere una crocetta sul “SI” oppure sul “NO”. Facili. Che tanto la vita non cambierà. Treni che non paragoneresti certo ad un “Frecciarossa”. Assomigliano piuttosto al trenino della “Città della Domenica”: quello su cui, noi vecchi perugini, siamo saliti tutti, almeno una volta nella vita.

Abbiamo tirato tardi, sabato sera. Di quel tardi che piace a noi. Cazzeggiando tra vecchi conoscenti, amici di storie che affondano ormai le radici in epoche lontane. Si, radici lontane. Deve essere per questo, perché le radici sono state piantate tanto tempo fa che, se per caso c’è qualche bufera che scuote i rami dell’albero… bisogna aspettare che torni il sereno. Per vedere meglio che danni ha fatto la bufera, per capire se c’è qualcosa che si può riparare. Perché, come dice un giovane saggio che conosco, agli alberi-amici, bisogna dare sempre una seconda possibilità.

Divagazioni sul tema. Chiacchere di fine serata. Sarà ora di tornare a casa. Siamo agli sgoccioli, ma c’è ancora qualcosa da ascoltare. C’è un ultimo treno che passa di là. Lo guida quel caro rompiscatole con la maglietta verde, che non si è ancora arreso all’idea di coinvolgere attivamente i nostri ragazzi nella festa che, finora, hanno sempre vissuto da spettatori.

I treni che viaggiano di notte, sono sempre affascinanti. Hanno quel che di… magico e misterioso. Come ultimi esemplari di una specie estinta, che ormai se n’è andata a letto, loro, imperterriti, continuano a sfrecciare nel buio della notte… Chissà chi viaggia a quest’ora, dove sta andando, chissà in quale città vedrà l’alba, in questa notte da viaggiatori.

Insomma l’imperterrito, adorabile rompiscatole con la maglietta verde è più deciso che mai. Ecco il biglietto. C’è il vostro nome. Stampato. Non è la prima volta che passa questo treno. L’abbiamo visto passare altre volte. E’ notte, buio. Ma stanotte chissà perché, c’è una luce che illumina tutto e ti invita a salire su quel treno. Un ultimo tentativo per respingere l’offerta. Ma stavolta il capotreno con la maglietta verde ce l’ha fatta. Saliamo sul treno. Si, saliamo.

Anche se continui a pensare che “dire di no” sarebbe la cosa più semplice, più logica, più equilibrata. Sai che i treni sono pieni di controllori che potrebbero avere qualcosa da ridire… Quel biglietto, questo viaggio, il bagaglio di quel colore lì, i compagni di viaggio… Chissà quanti avranno da ridire.

Ne abbiamo parlato. Anche col biglietto in mano, anche adesso che abbiamo ancora addosso la maglietta verde, riflettiamo su questo treno preso al volo. Poi, poi, certi treni, vanno presi e basta. Certi treni sanno di avventura, certi treni sono scoperte, sapori da conoscere per vedere l’effetto che fa. Certi treni hanno il sapore del gioco e quando il gioco ti chiama devi giocare anche tu, anche se non l’avevi fatto prima d’ora, anche se quello non sembra il tuo “gioco classico”. Dentro certi treni trovi un altro pezzo di te stesso, ti misuri, ti provi. Cresci un altro po’. Certi treni hanno un profumo inconfondibile: quel profumo, che devi sempre portare addosso, si chiama Libertà.

Poi il caso vuole che dentro il treno ci trovi cose inattese, che ti colorano il viso, l’anima, la pelle, il cuore. Che ti fanno vivere il gioco con una intensità mai provata prima. Che tu sia giocatore, spettatore, attore o cronista, quando inizia il gioco, sai che devi giocare e basta. Per scoprire un divertimento forse mai provato prima. Gioia, passione, emozione. E allora, perché no ? Perché dire di no ? Per quale stupida, sciocca convenzione o convenienza ? Abbiamo giocato, tutti insieme. Abbiamo giocato e basta. E ci è piaciuto un sacco.

Poi, come accade solo raramente nelle favole, è successo che chi ha giocato – attore o comparsa, titolare o riserva che fosse – ha vinto. Si, è successo davvero. E’ arrivata la vittoria. Incredibile ma vero. Proprio la vittoria, l’apice della gioia. Dell’euforia. E’ stata festa, orgoglio, pazza totale gioia.

La felicità è un attimo. E’ un lampo nella notte, è sfuggente per definizione e bisogna prenderla al volo. Dura un istante e poi scappa via… La felicità, a volte, è una scelta. E’ la scelta di salire su un treno, di notte, per vivere dentro un sogno, che dura almeno fino alla notte successiva…

“Felicità, su quale treno della notte viaggerai” dice una canzone bellissima. “Lo so... che passerai...”. Quel treno è passato di qua. Sul treno della Corsa, c’eravamo anche noi, quella felicità è stata anche nostra. Non lo sapevamo, quando siamo partiti, che sarebbe andata così. Forse però, avevamo capito la cosa più importante, tutti insieme. Che la destinazione non è trofeo, ma una scelta. Quella scelta, si chiama libertà…

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:

Archivi blog

Post recenti